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CONVEGNO "SUPERIAMO I NOSTRI LIMITI"

Immagine del redattore: CuttingEdgesCuttingEdges

Aggiornamento: 26 set 2024

Siamo stati scelti da ItaliaCultura come realtà di eccellenza industriale per la co-organizzazione del convegno: Superiamo i nostri limiti. Le imprese difronte alle sfide e alle opportunità di ripresa. I programmi quadro dei finanziamenti europei. Convegno in cui approfondire le opportunità per le PMI legate ai finanziamenti europei per le imprese.

Il nostro territorio percepisce in misura crescente la necessità e l’opportunità di beneficiare di quelli che vengono definiti “fondi europei” o “progetti europei”. Essi sono considerati, a ragione, risorse importanti per finanziare progetti, attività e infrastrutture a livello nazionale, regionale e locale, in particolare in un momento in cui la riduzione dei trasferimenti statali al territorio si unisce ai perduranti effetti della crisi economica.

Con “europrogettazione” si fa riferimento a tutte quelle pratiche destinate alla produzione di progetti europei, ovvero quelle domande indirizzate alla Commissione europea (e a tutte le autorità che si occupano di fondi europei), tramite bandi pubblici nell’ambito comunitario.

La Commissione europea ha proposto una serie di programmi destinati a stimolare l’occupazione, la crescita e gli investimenti in tutta l’Unione europea. Le opportunità di finanziamento dell’Unione europea dimostrano il valore aggiunto del bilancio dell’Unione in numerosi settori: dalla ricerca all’occupazione, allo sviluppo regionale e alla cooperazione, dall’istruzione alla cultura, all’ambiente, all’aiuto umanitario e all’energia, solo per citarne alcuni. Sono disponibili importi a sostegno delle piccole e medie imprese, delle organizzazioni non governative e della società civile, dei giovani, dei ricercatori, degli agricoltori, degli enti pubblici e di molti altri interessati.

I fondi europei sono il principale serbatoio con cui l’Unione Europea redistribuisce i soldi che riceve da ogni stato. La decisione su come spendere quei soldi e a chi darli viene presa ogni sette anni con il cosiddetto Quadro finanziario pluriennale (QFP), cioè il bilancio pluriennale dell’Unione. Ogni anno il bilancio viene corretto con piccoli aggiustamenti, che però non modificano la struttura portante. Nel periodo 2014-2020 il bilancio dell’Unione Europea è stato di 959 miliardi, pari a circa l’1 per cento del PIL prodotto dai paesi dell’Unione nel lasso di tempo considerato.

Nel periodo 2014-2020 l’Italia ha ricevuto e riceverà – i progetti hanno tempo fino al 2023 per concludersi – circa 44,8 miliardi di euro di cui le autorità italiane sono riuscite a spendere solo una piccola parte. Secondo un report della Corte dei Conti europea aggiornato a settembre, l’Italia è penultima per capacità di assorbimento dei fondi del bilancio 2014-2020, con circa il 38 per cento delle risorse effettivamente erogate dall’Unione Europea. All’ultimo posto della classifica c’è la Croazia, col 36 per cento (che però è entrata nell’Unione solo nel 2013). Francia e Germania sono a metà classifica, rispettivamente col 53 e il 49 per cento, mentre al primo posto c’è la Finlandia, col 73 per cento.








Intervista Massimo Trivella (CEO Cutting Edges)

​Intervista Stefano Darra (Direttore Generale Italia Cultura)




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